Perché se voi perdonate agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonate agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe. (Matteo 6:14,15)
Se una persona anziana cammina per strada davanti a noi e ci rallenta, noi comprendiamo che più di tanto non può procedere e aspettiamo con calma il suo tempo, cercando anzi di lasciargli con tranquillità la strada, magari lo aiutiamo se lo vediamo in difficoltà per attraversare la strada, tutto questo, di solito, in modo spontaneo.
Se ci fosse invece qualcuno un po’ maleducato, che gli insultasse contro dicendogli: “dai muoviti vecchio, che ho fretta, spostati e fammi passare”, certamente rimarremmo indignati, schedando quella persona come insensibile e maleducata.
Questo spontaneo insulto, che individuiamo nell’altro, come se fosse una fragilità che svela una debolezza personale nell’arroganza manifestata, ci porta a etichettare quell’uomo come una persona senza cuore.
Un giorno, mentre andavo a prendere l’auto per andare a lavoro, mi sono distratto per un momento mentre sintonizzavo la radio per ascoltare le ultime notizie di cronaca ed ho rallentato la marcia, Quelli dietro di me, subito hanno iniziato a suonare il clacson ed imprecare con parolacce offensive contro di me, come se avessi commesso chissà quale reato.
Il mio pensiero è stato subito rivolto a quelle persone che non hanno accettato Gesù nel loro cuore, come avrebbero reagito in una situazione del genere? Replicando sicuramente con parolacce ed insulti, per difendersi in qualche modo, senza magari sapere come sarebbe andata poi a finire.
Io credo che, come credenti a volte, facciamo tanto sforzo per perdonare gli altri quando peccano contro di noi e contro Dio, per il semplice fatto che non vediamo la loro fragilità spirituale, fragilità spesso messa in scena esagerata e assurda con atteggiamenti di autodifesa, quali l’arroganza e la presunzione.
Noi eravamo nella stessa condizione, ma abbiamo ritrovato il Padre, ecco che, semplicemente dovremmo essere compassionevoli e sperare che, accostandosi a Gesù, anche queste persone ritrovino la gioia e la pace.
Nel modello di preghiera che il Signore Gesù ci ha indicato, il perdono è, non a caso, l’unica nostra azione verso il prossimo.
Non ci può essere amore senza perdono.
Il Signore lo sa e ci indica di pregarlo per chiedere la forza di perdonare, perdonare tutti e farlo sempre.
Desidero raccontarvi una storia vera accaduta in Francia diversi anni fa.
In un paesino vivevano una madre e il figlio. Si amavano moltissimo e si prendevano cura l’uno dell’altro in modo sorprendente. Un giorno però successe qualcosa di molto grave, qualcosa che distrusse profondamente il loro rapporto e dopo alcune settimane il figlio decise di andare a vivere per conto suo. La madre, disperata e profondamente triste, dopo alcuni mesi chiamò il figlio e gli disse: “Perdonami, figlio mio, ho sbagliato nei tuoi confronti. Quella donna mi ha fatto venire il sangue alla testa e non ci ho più visto.
Possiamo incontrarci e chiarire questa situazione? Potrai mai perdonarmi?” Il figlio rispose: “No! Credo che questa volta non ci sia niente da fare”. E riagganciò il telefono. Dopo qualche tempo, la madre, a causa di una forte depressione, venne ricoverata in una clinica psichiatrica.
Un pastore evangelico andò a trovare la donna e volle parlare con il medico, il quale espresse la diagnosi: “Questa patologia può guarire solo attraverso il perdono e l’amore di un’altra persona”. Il pastore condivise la diagnosi del medico, così decise di chiamare il figlio: “Pronto, buongiorno, sono il pastore. Tua mamma è ricoverata in questa clinica e sta veramente male, sarebbe possibile che tu la visitassi?” Dall’altro capo del telefono si fece silenzio e poi il figlio rispose: “No. Mi dispiace, ma non sono ancora pronto a perdonare mia madre. Ci penserò su, arrivederci”. Dopo qualche tempo, la madre morì; al funerale andò anche il figlio.
Dopo la funzione il pastore si avvicinò al ragazzo e sussurrò al suo orecchio: “Per la legge tu non sei colpevole, però moralmente sei l’assassino di tua madre”.
A chi voi perdonate qualcosa, perdono anch’io; perché anch’io quello che ho perdonato, se ho perdonato qualcosa, l’ho fatto per amor vostro, davanti a Cristo (2° Corinzi 2:10)