Quanto è grande la tua fede?
Quali sono le tue aspettative o per cosa confidi nel Signore?
La settimana scorsa le coste della Sicilia sono state travolte da un mal tempo devastante e molti dei nostri fratelli e sorelle si sono uniti per pregare affinché la situazione, già preoccupante, non diventasse ancora più critica.
Sempre la settimana scorsa, quanti di noi hanno invocato un intervento divino per bloccare il famoso DDL Zan?
Tutti noi abbiamo dei familiari o dei conoscenti, abbiamo documenti di testimonianze, che vanno ben al di là del nostro pensiero sugli eventi naturali e ciò è una chiara manifestazione delle azioni divine nella nostra vita e sulle nostre azioni.
Per noi che crediamo in Dio, ciò non è altro che una conferma della Sua esistenza, una prova del suo interesse nei nostri confronti.
Ma poi cosa facciamo in cambio?
Leggiamo la Bibbia in Marco:
Dopo alcuni giorni, Gesù entrò di nuovo in Capernaum. Si seppe che era in casa, 2 e si radunò tanta gente che neppure lo spazio davanti alla porta la poteva contenere. Egli annunciava loro la parola.
3 E vennero a lui alcuni con un paralitico portato da quattro uomini. 4 Non potendo farlo giungere fino a lui a causa della folla, scoperchiarono il tetto dalla parte dov’era Gesù; e, fattavi un’apertura, calarono il lettuccio sul quale giaceva il paralitico. 5 Gesù, veduta la loro fede, disse al paralitico: «Figliolo, i tuoi peccati ti sono perdonati». 6 Erano seduti là alcuni scribi e ragionavano così in cuor loro: 7 «Perché costui parla in questa maniera? Egli bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non uno solo, cioè Dio?» 8 Ma Gesù capì subito, con il suo spirito, che essi ragionavano così dentro di loro, e disse: «Perché fate questi ragionamenti nei vostri cuori? 9 Che cosa è più facile, dire al paralitico: “I tuoi peccati ti sono perdonati”, oppure dirgli: “Àlzati, prendi il tuo lettuccio e cammina”? 10 Ma, affinché sappiate che il Figlio dell’uomo ha sulla terra autorità di perdonare i peccati, 11 io ti dico», disse al paralitico, «àlzati, prendi il tuo lettuccio, e vattene a casa tua». 12 Ed egli si alzò e, preso subito il lettuccio, se ne andò via in presenza di tutti; sicché tutti si stupivano e glorificavano Dio, dicendo: «Una cosa così non l’abbiamo mai vista». MARCO 2:1-12
Prendendo in esame questi versetti vediamo una persona bisognosa di aiuto, che non riesce a muoversi, è praticamente impossibilitato ad arrivare ad una certa destinazione. Noi non sappiamo se quest’uomo fosse giovane o anziano e ne se avesse davvero intenzione di vedere Gesù. Noi sappiamo che 4 uomini forti, robusti, sicuri, pur di avvicinare questa persona bisognosa a Gesù, salgono sul tetto della casa, spostano le travi e calano il paralitico di fronte a Gesù.
5 Gesù, veduta la LORO fede, disse al paralitico: «Figliolo, i tuoi peccati ti sono perdonati»
Quanto è importante il nostro coinvolgimento nelle difficoltà altrui?
Tanto, anzi tantissimo.
Gesù ci ha chiamati per diventare la Sua Chiesa, la Sua Sposa e questo non vale soltanto per pochi eletti ma per tutti i credenti.
Noi abbiamo delle responsabilità nei confronti dei nostri fratelli e sorelle che sono in difficoltà.
Quando veniamo a conoscenza di una problematica spirituale, familiare, di salute, economica qualsiasi, il nostro dovere è di aiutare quelle persone, non solo in maniera pratica, dando ciò di cui loro hanno bisogno nell’immediato; ma soprattutto di ricondurli al Signore, consapevoli che soltanto Lui è in grado di risolvere i problemi della nostra vita.
L’atteggiamento degli scribi è in realtà la nostra scusa che utilizziamo per non interessarci della vita degli altri:
“Cosa potrò mai fare io? Non è compito mio. Non sta a me! È colpa sua….
Chi è senza peccato? Chi è quell’uomo che non ha bisogno di aiuto?
La verità è che siamo tutti degli ipocriti, ipocriti ed egoisti.
È per questo che il Signore ci fa sbattere contro la sua potenza, ci apre i cuori con il Suo Amore e imponendo le Sue mani compie meraviglie.
Che cosa è più facile da dire al paralitico: Voglio aiutarti? Hai bisogno di una mano? Oppure arrangiati o veditela da solo!
Aiutando le persone che hanno bisogno adempiamo ai comandamenti di Cristo.
Il protagonista di questo racconto biblico, in realtà, non è il paralitico, ma le persone che lo hanno aiutato.
Il protagonista di questa storia potresti essere tu.
Dio ti benedica.
la grazia del Signore ha illuminato la mia vita liberandomi da una condizione di peccato che stava rovinando la mia vita personale e matrimoniale.
Gesù è stata la mia pietra di inciampo che è diventata pietra miliare.
vivo a Bergamo, frequento l’ADULLAM CHURCH di Seriate e mi auguro che l’esperienza che sto vivendo con lo Spirito di Dio possa toccare i vostri cuori e convertirli per accettare colui che è l’unica via, la verità è la vita.