Ha rivoluzionato il mondo con l’amore

Interessante vedere il comportamento di Gesù nei confronti delle persone “meno fortunate”. Se c’era qualcuno che a quei tempi non faceva discriminazione alcuna, di certo era proprio Lui.
La mancanza di paura e l’abbondanza di sicurezza erano dimostrate pienamente attraverso i suoi insegnamenti, con messaggi che attiravano l’attenzione delle persone, indipendentemente dalla loro classe sociale.

Penso che gli scribi dell’epoca trovassero molto interessanti gli insegnamenti di Gesù. Proprio perché vedevano in Gesù qualcuno che stravolgeva, rimodellando e dando un senso tutto nuovo a ciò che per cultura e tradizione erano abituati e ciò creava inevitabilmente dei sentimenti contrastanti all’interno del loro animo.

In passato per esempio, si credeva che fumare tabacco aiutasse ad immagazzinare più aria all’interno dei polmoni. Una credenza sicuramente sbagliata, ma chissà come, fu data per certa, tanto che nessuno in quel periodo storico si sarebbe mai sognato di smentire.
Oppure, un altro esempio che potremmo fare, il voto alle donne. Che altro non era che un divieto, frutto di un certo pensiero sociale, tra l’altro bigotto, che voleva che la donna restasse unicamente chiusa in casa a fare le faccende domestiche.

Potremmo, a questo punto, anche azzardare l’ipotesi che Gesù fosse un vero e proprio rivoluzionario e che molto probabilmente, anzi sicuramente, è proprio quello che ha fatto, ma con un unica sola differenza.

Ha rivoluzionato il mondo con l’amore

Insisto sempre nel trarre insegnamento dai vangeli, dalla Bibbia, perché ciò che leggo in essa voglio anche impararlo, assimilarlo profondamente, affinché possa prenderne d’esempio e comportarmi di conseguenza.

Gesù è andato al di là di tutto ciò che era socialmente accettabile. Frequentare pubblicani e peccatori, condividere dei pasto con loro, ospite della loro casa, insomma, potremmo anche dire…

Dimmi chi frequenti e ti dirò chi sei

Ma c’è qualcosa di profondamente sbagliato nel ghettizzare le persone abbandonandole nello stato di degrado in cui si trovano, in quanto, con questo atteggiamento, noi diventeremmo i loro primi carnefici.

Nella nostra mente abbiamo già la certezza che la loro condizione non migliorerà mai. Ormai sono destinate alla prostituzione, alle droghe, al vizio, al peccato, alle fiamme dell’inferno…
Siamo troppo abituati a lavarci le mani, senza provare a pensare, soltanto per un attimo, di essere nati nella parte fortunata del mondo, in una famiglia con pochi scheletri negli armadi, con un modesto tenore di vita…

Vogliamo dare la colpa a Dio per la fame nel mondo? Per le guerre? Per le malattie? Diamo la colpa a Dio per non avere pari diritti e condizioni all’interno della società?

Come ho detto poco fa, siamo troppo abituati a lavarci le mani.

Siamo complici, se non responsabili, non solo della nostra condizione, ma anche di quella degli altri.
In questo mondo tutte le nostre azioni portano a delle conseguenze, per cui è nostro dovere agire affinché anche una sola, piccolissima porzione d’amore possa interrompere quel processo distruttivo nella vita di una persona.

Prendiamo esempio dagli insegnamenti di Gesù come sta scritto in Marco:

“Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Io non sono venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori.” (Marco 2:17)

Lasciaci la tua opinione