Non dobbiamo amare a parole, né soltanto con la nostra lingua, ma con i fatti e in verità. Noi amiamo perché in realtà Egli ci ha amati per primo.
Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e in verità. (1° Giovanni 3:18)
Noi amiamo perché egli ci ha amati per primo. (1° Giovanni 4:19)
“Mi ami tu?” è la domanda che fu rivolta da Gesù a Pietro, dopo che, proprio Pietro, proprio lui, lo avesse rinnegato
Quando ebbero fatto colazione, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone di Giovanni, mi ami più di questi?» Egli rispose: «Sì, Signore, tu sai che ti voglio bene». Gesù gli disse: «Pasci i miei agnelli». (Giovanni 21:15).
Domanda decisiva, che interroga ciascuno di noi, con la quale Gesù vuole infrangere il muro del peccato che ci separa da Dio, e farci trovare o ritrovare l’amore del Padre.
Questa domanda Gesù ce la pone all’inizio della nostra vita cristiana. Ce la rivolge anche se ci siamo allontanati da Lui. In effetti, ce la fa ogni giorno. “Mi ami ancora oggi, mi ami al di sopra di ogni altra cosa?” Il Signore aspetta da noi un cuore ardente di affetto, senza calcolo. Quando tutto va bene, forse è facile amare Gesù.
Ma che ne è quando sopraggiungono i problemi?
Il nostro amore per Gesù rimane intatto?
Un cristiano che era stato imprigionato per aver diffuso la Bibbia poteva dire: “Valeva la pena di soffrire in prigione, perché altri potessero incontrare Gesù”. Quel credente non considerava il suo personale interesse. Pensava al bene spirituale del suo prossimo che, anche lui, aveva bisogno di Dio. Uno che ama Gesù cerca, come lui, il bene degli altri. Gesù aspetta da parte nostra non una semplice parola, ma un’azione, un impegno costante per Lui.
Credenti, che cosa ne facciamo del nostro tempo, del nostro denaro, della nostra vita? Come mettiamo in pratica la nostra fede? Il nostro amore per il Signore si manifesta innanzi tutto con l’obbedienza alla sua Parola.
«Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre, ed egli vi darà un altro Consolatore perché sia con voi per sempre: lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà in voi. Non vi lascerò orfani; tornerò da voi. Ancora un po’, e il mondo non mi vedrà più; ma voi mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno conoscerete che io sono nel Padre mio, e voi in me e io in voi. Chi ha i miei comandamenti e li osserva, quello mi ama; e chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e io lo amerò e mi manifesterò a lui». Giuda (non l’Iscariota) gli domandò: «Signore, come mai ti manifesterai a noi e non al mondo?» Gesù gli rispose: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l’amerà, e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui. (Giovanni 14:15,23)
Attinge la sua intensità nell’amore del Signore Gesù per noi.
Giuseppe Costanzo