“Or il Signore parlava con Mosè FACCIA A FACCIA, come un uomo parla col proprio amico;…” (Esodo 33:11)

Quando parli con un amico del quale ti fidi, riesci a condividere con lui gli aspetti più intimi della tua vita. Quando invece si tratta di colleghi o anche di amici casuali, i quali ti conoscono, ma non ti conoscono, c’è sempre un angolo del tuo cuore dove giacciono i segreti più profondi, dei quali hai scelto di custodirli e non condividerli con loro.

Questi ultimi, non ti hanno mai visto nel tuo stato più vulnerabile, non conoscono le tue debolezze nascoste, non riescono a vedere la tua struttura, come sei messo insieme, non ti hanno mai visto veramente così come sei. Non si tratta di diffidenza, ma rendere partecipe di qualcosa di molto personale è un privilegio che appartiene solo alle persone più vicine nella nostra vita. Con loro non dobbiamo metterci una maschera; possiamo piangere, ridere, dire la verità e ascoltare la verità da chi ci è vicino (anche se non ci piace), perché possiamo essere semplicemente noi stessi.

Nel nostro testo, Mosè sta vivendo la stessa esperienza con Dio; sta parlando con Lui intimamente e, subito dopo questo incontro che Mosè osa chiedere a Dio di mostrargli la Sua Gloria (Esodo 33:18) Alcune traduzioni dicono “Mostrami te stesso”. Mosè voleva vedere questo Grande Dio Onnipotente con cui parlava così intimamente; faccia a faccia.

A seconda della nostra esperienza di vita, alcuni di noi potrebbero avere difficoltà ad abbassare la guardia. A volte le persone potrebbero non essere quello che sembrano e, sebbene ci siano tanti credenti che sono veri amici e onesti, resta il fatto che l’unica persona della quale possiamo garantire che è degna di fiducia, è il nostro Dio Onnipotente.

Gesù è l’amico fidato con cui puoi essere onesto, raccontare tutti i tuoi problemi e condividere tutti i tuoi trionfi e sapere che non ti tradirà mai!

Egli sa già tutto e ci ama ancora; a Lui possiamo aprire tutte le aree della nostra vita, anche le cose brutte e disordinate perché Gesù sa ascoltare e capire.

Man mano che ci avviciniamo a Dio, Egli si avvicinerà a noi (Giacomo 4:8)

Non si farà mai strada con la forza, ma aspetterà di essere invitato.

Rendiamo grazie a Dio perché abbiamo qualcuno in cui sperare, a cui correre e qualcuno di cui fidarci. Non c’è mai stato un momento nella nostra vita come questo tempo nel quale abbiamo bisogno di parlare con Dio faccia a faccia!

Ricorda che il Signore nostro Dio è buono e le sue misericordie durano per sempre. Possano le benedizioni del Signore raggiungerti e scendere su di te e il Suo Amore ti circondi, per la sua gloria!

Sii di benedizione e condividi questa riflessione con qualcuno che ora ha bisogno di leggerla!

Pace e sereno riposo!

Archetto & Teresa Brasiello

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