L’indifferenza di Dio.

Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Te ne stai lontano, senza soccorrermi, senza dare ascolto alle parole del mio gemito! Dio mio, io grido di giorno, ma tu non rispondi, e anche di notte, senza interruzione. (Salmo 22:1-2)

Le parole del salmista citate in questo verso appena letto che, potremmo dire con certezza profetiche visto che furono prima vissute e poi riprese da Gesù sulla croce, suscitano da sempre un senso di abbandono da parte di Dio, una sensazione di indifferenza di Dio per le nostre difficoltà e ahimè, ancora oggi quando parliamo della presunta indifferenza di Dio, rimaniamo immancabilmente delusi e talvolta letteralmente arrabbiati verso di Lui.

Dio non mi ascolta! Dio non esiste!

Dovremmo considerare però anche l’altra parte della medaglia. Dimentichiamo spesso che la nostra indifferenza verso Dio, la poca fede, la nostra meschinità nel rendere il nostro io il punto focale di tutta la nostra intera esistenza, tutte queste cose insomma, ed altre simili, sono il vero male della nostra vita.

Non è Dio che non ascolta! Sei tu che non parli con Lui!

Tutto questo silenzio genera un vuoto che proviamo a ricolmare a tutti i costi, trasgredendo, con ogni sorta di peccato, attratti da un’idea ormai inconsciamente divulgata, di un ateismo senza confini, insomma, una sorta di confusione della nostra mente, in cui ci perdiamo ogni giorno, non considerando più il vero valore della pace, quella vera, quella che Dio può e vuole dare.

Non trovo riposo, né tranquillità, né pace, il tormento è continuo!» (Giobbe 3:26)

L’indifferenza, è quella stessa realtà che ci costringe a non sapere, o addirittura ad ignorare volutamente che, il grande amore di Dio, che ha dato il Suo unico figlio sulla croce per noi, per pagare il prezzo per i nostri peccati, non ci lascia insensibili a quell’uomo (Gesù), che ha dato la Sua propria vita sulla croce per noi.

però vediamo colui che è stato fatto di poco inferiore agli angeli, cioè Gesù, coronato di gloria e di onore a motivo della morte che ha sofferto, affinché, per la grazia di Dio, gustasse la morte per tutti. (Ebrei 2:9)

Il silenzio di Dio è particolarmente tangibile quando c’è confusione e angoscia nel cuore.

Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? (Salmo 22:1)

La fede ci porta a volte anche ad una sorta di lontananza, ad uno stupore ingiustificato per quanto ci riguarda, del silenzio di Dio nella nostra vita, perché è vero che ad un certo punto sembra che Egli sia disinteressato, indifferente e stranamente, proprio quando Dio non ci dà risposte, cadiamo facilmente in uno smarrimento spirituale, perché

Il silenzio di Dio è un buio che oltrepassa anche la preghiera.

Oltremodo, durante il cammino della nostra fede, ad un certo punto ci potrebbe anche essere un momento buio e tenebroso, che ovviamente la nostra anima percepisce negativamente e che distoglie ulteriormente il nostro pensiero da Dio.

Tu hai scrutato il mio cuore, l’hai visitato nella notte; mi hai provato e non hai trovato nulla; la mia bocca non va oltre il mio pensiero. (Salmi 17:3)

Quando Dio si sottrae allo sguardo e alla presenza dell’uomo, l’uomo perde la strada della fede e rischia di fare passi verso la distruzione di sé stesso. Tutto questo perché la fede in Dio apre all’uomo il confine fra cielo e terra, con un pensiero di speranza che non delude il proprio cuore, essa infatti dimostra un denso basamento su cui poter poggiare senza timore la propria vita, abbandonandosi con fiducia nelle mani e nell’Amore Dio.

Il rapporto con Dio è importantissimo per il nostro cammino spirituale, ognuno di noi ha il compito di parlare di Dio a questo mondo, di tentare, di provare, di costruire ponti per far si che le persone che non credono in Dio, abbiano l’opportunità di conoscerLo veramente.

Nella condizione spirituale in cui stiamo vivendo negli ultimi tempi, cresce sempre di più la tendenza a considerare Dio come insignificante ed inutile e tutto questo contribuisce a rendere sempre più provvisoria l’apertura verso Dio, nonostante Egli, attraverso la Sua Parola, non cessi mai di bussare alla nostra porta.

L’autenticità cristiana generata dall’amore, produce il cambiamento della nostra vita spirituale, non spinge ad un cambiamento sbagliato, ma esalta la libera scelta dell’uomo.

In questo mondo, fatto di incertezze, diffondere la parola di Dio rischia di ottenere l’effetto contrario, cioè un rifiuto crudele, dettato probabilmente dalla convinzione individuale e dal pensiero che Dio non esista affatto.

L’argomento dell’assenza di Dio non è un quesito immaginario dell’uomo, ma è quasi una domanda dovuta che si fa pressante ogni giorno nel proprio io e di fronte a tale pericolo, è necessario dare la giusta importanza al Vangelo e orientare l’uomo verso la Parola di Dio, in ogni momento.

L’argomento di cui abbiamo parlato pocanzi e spesso nelle nostre meditazioni, cioè di credere in Dio, non è una ricerca immaginaria, strappata dalla realtà della vita quotidiana, ma deve essere la preghiera fondamentale da cui dipende il buon senso dell’uomo e della sua vita personale.

Dio si accosta all’uomo che è la sua splendida creatura in ogni momento, se l’uomo ascolta la Sua voce, allora incomincia a ritrovare sé stesso a immagine di Dio.

Ora senza fede è impossibile piacergli; poiché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che ricompensa tutti quelli che lo cercano. (Ebrei 11:6)

L’uomo crede di aver fatto un percorso inutile, di aver sprecato la sua vita nella ricerca di Dio, semplicemente perché dimentica sempre da dove è partito.

Dio ti benedica

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