IL PATTO CON DIO

Davide danzava con tutte le sue forze davanti all’Eterno, cinto di un efod di lino. Così Davide e tutta la casa d’Israele trasportarono l’arca dell’Eterno con grida di giubilo e a suon di tromba.” (2 Samuele 6:14, 15).

La cosa più bella in questo passo è vedere il cuore di Davide verso Dio, l’amore che ha manifestato attraverso la lode senza riuscire a contenersi dalla gioia e dalla gratitudine che provava nei confronti del Re della sua vita.

“Ho fatto festa davanti all’Eterno”, queste sono le sue parole, “che mi ha scelto per stabilirmi principe di Israele, il Suo popolo”.

Si sentiva benedetto e riconoscendo la fedeltà di Dio, gli ha sempre dato onore e gloria con tutto il suo essere.

La lode è un segno di ubbidienza, Davide si abbassò e accolse la presenza di Dio, sebbene non comprendesse sempre i Suoi modi di agire, ma anche se questo talvolta lo spaventava, allo stesso tempo in lui cresceva il timore, perché sapeva di credere in un Dio giusto, che nel Suo amore sa correggere, ma soprattutto sa anche benedire.

Per questo motivo ricevette presso di sé – nella città di Davide – l’arca dell’Eterno, per stipulare un patto con Dio: la consacrazione alla Sua legge, per essere benedetto oltre ogni misura dal favore divino.

Il Padre d’amore vuole fare questo stesso patto con te che leggi, se Lo onorerai con la tua ubbidienza e la tua lode, a prescindere dalle circostanze che stai vivendo, sia che tu ti trova nel buio della notte, sia che tu stia gioendo per una vittoria ricevuta, Egli ti porterà ad un livello superiore di gloria.

È una sfida di fede: lodalo!

Io benedirò l’Eterno in ogni tempo; la sua lode sarà sempre sulla mia bocca. L’anima mia si glorierà nell’Eterno; gli umili l’udranno e si rallegreranno.” (Salmi 34:1, 2)


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