Un nuovo inizio

Quest’anno lo voglio iniziare col botto. Ed eccomi qui, pieno di buoni propositi che mi cimento, nuovamente, in una lettura fatta e rifatta altre volte, ma mai, credo, capita fino in fondo. Quindi anno nuovo, vita nuova, storia vecchia:

La Genesi

Non ho fatto studi particolari, ne frequentato seminari esclusivi. La cosa bella della Bibbia, per chi crede davvero in Dio, è che ti può dare aspetti diversi in modalità diverse, proprio perché lo Spirito Santo parla ai nostri cuori in maniera diversa, come è diverso ognuno di noi.

Lo squarcio del velo, nel tempio di Gerusalemme, al momento della morte di Gesù, sta a significare proprio questo. Non c’è nulla che ci separa da Dio.

Solo coltivando una relazione con Lui potremmo ricevere in dono la potenza dello Spirito Santo. Potenza che è rivelatrice, consolatrice, propiziatoria, guaritrice…..

Con Esso scopriremo i molteplici modi in cui il Signore ci parla, ci guida e ci protegge.

  1. Nel principio Dio creò i cieli e la terra.

Tutti conosciamo questi versetti, la storia di come in sei giorni il Signore creò l’universo, gli animali e infine l’uomo e del settimo giorno in cui si riposò.

Prendendo per assodato che il tempo di Dio è relativo al suo piano di esistenza, per cui i 7 giorni sono una convenzione, vorrei soffermarmi sul principio della creazione, su cosa ha portato il compiersi di quegli eventi.

“Dio creò i cieli, e la terra. La terra era informe e vuota, la tenebre coprivano la faccia dell’abisso.”

Dio ha creato l’Inferno…

Ha creato il luogo dove il male possa risiedere, per confinarlo, contenerlo, una prigione qui, proprio sulla Terra.

Una terra vuota, dove non c’è nulla, solo fumo e calore, dove la profondità non è visibile, non è tangibile. È un abisso di sventura e sofferenza dove la luce non esiste.

“e lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque” .

Ecco i cieli, messi a guardia di quella informità, quasi a voler contenere quella minaccia, imprigionandola nella sua profondità.

Conosco un po’ la storia della ribellione di Lucifero, se ne parla in Isaia 14, Luca 10, Apocalisse 12…; non conosciamo i tempi ne i luoghi in cui è avvenuto tutto ciò, ma sento dentro di me che l’atto della sua ribellione sia stato talmente grave ed atroce tanto da provocare delle ferite non solo sul piano spirituale, ma anche in quello fisico.

Credo che Dio, per potersi cimentare nella sua opera, abbia dovuto imbrigliare ed imprigionare colui e coloro i quali erano di ostacolo alla sua realizzazione. Una volta definita la situazione Dio separò la luce dalle tenebre, i cieli dalla terra, il giorno dalla notta, il bene dal male. La manifestazione fisica di ciò che era contro Dio, aveva bisogno di essere separata in maniera nitida, una chiara contrapposizione, un qualcosa che era distinguibile da Lui.

Una luce che si propaga contro una oscurità che inghiottisce.

Il tema dell’attesa e della preparazione è abbastanza ricorrente in tutta la Bibbia, sia nel nuovo che nel vecchio testamento. E come spesso accade, ci viene riproposto in maniera diversa affinché il messaggio possa essere ben chiaro in tutte le sue sfaccettature, o per darci un punto di vista che forse fino a quel momento non avevamo ancora preso in considerazione.

Vediamo Dio che promette ad Abramo una lunga discendenza come le stelle del cielo. Non sarà lui a vederla, ma egli traccerà il cammino per i suoi discendenti: Isacco, Giacobbe, Giuseppe…..

Vediamo Noè che si prodiga nella costruzione di un enorme arca nell’attesa di un nubifragio che potrebbe non arrivare, e quando arriva non si sa se finirà.

Mosè con la traversata del deserto per una terra promessa, che la sua generazione non vedrà mai, e così via fino ad arrivare a Gesù, con la sua vita, morte e resurrezione.

Una continua preparazione, affinché i tempi siano maturi e un costante vigilare nell’attesa di ciò che deve ancora compiersi.

Leggendo quei primi versetti della Genesi in questa chiave, possiamo vedere che Dio deve preparare il campo per una guerra che non è ancora finita. Le schiere nemiche hanno perso una battaglia, sono ferite, hanno subito delle perdite, ma sono ancora in gioco. Stiamo parlando di esseri soprannaturali di infinita potenza, spiriti, angeli, demoni…..entità che hanno corroso il mondo, sporcandolo ed infettandolo con ogni genere di nefandezza.

Il Signore ci spiana la via affinché il nostro cammino possa essere libero e ci indica la direzione da seguire, quella di suo figlio Gesù, il Cristo. Ed è su questa terra, su questo campo preparato per noi, che come Suoi Figli, affronteremo le nostre battaglie fisiche e spirituali. Affronteremo le ingiustizie, gli inganni, le maldicenze. E ancora soprusi, abusi, violenze. Affronteremo la morte.

Ci troveremo in una lotta continua tra la nostra natura carnale e quella spirituale, sempre in nome di Colui che ci ha creati, Colui che ci ha amati e salvati. La gravità di un atto porta sempre a delle conseguenze. Questo ci è di insegnamento soprattutto oggi, nelle relazioni che a fatica cerchiamo di mantenere. La superficialità e la facilità con la quale, velocemente, interrompiamo e distruggiamo dei rapporto familiari, coniugali, amicali, sono all’ordine del giorno.

E questo non ci porta ad accorgerci di quante ferite, se non addirittura vittime, lasciamo sul nostro cammino. La percentuale delle persone affette da disturbi comportamentali o/e psichiatrici è terribilmente in aumento, ed è inutile girarci intorno, perché la base di queste problematiche sono le ferite che abbiamo nel nostro Spirito che chiede aiuto aggrappandosi alla nostra carne. Ma noi con fatica riusciamo a sentirlo. Non ce ne prendiamo cura, dubitiamo della sua esistenza concentrandoci su quello, che inevitabilmente, sarà destinato a tornare ciò che era: polvere, fumo e cenere.

Paradossalmente tutto è destinato a tornare al suo punto di partenza una volta giunto alla fine del suo percorso. Magari, dovremmo rivedere la nostra scala di valore, per dare più importanza a ciò che è eterno, rispetto a ciò che è fugace.

Generalmente, quando si vuole andare indietro nel tempo, per trovare il colpevole di tutti i nostri mali, si ci rifà alla storia di Adamo ed Eva. Vero! Lì l’uomo aveva una opportunità e l’ha persa.

Cerchiamo di fare uno sforzo e proviamo ad andare ancora più indietro, al prima del prima, al “c’era una volta”.

Nel principio.

Nel principio troviamo un tutt’uno che si separa. Delle tenebre imprigionate nell’oscurità che tentano di riaffiorare. La luce del mondo chiamata ad affrontarla.

Dopo non so quanti miliardi di anni siamo ancora qui, a combattere quell’oscurità che ci circonda, contro un male che tenta di corromperci, nella speranza di ricongiungerci a quel tutt’uno a cui sappiamo di appartenere.

Forse ricordare che il nostro combattimento non è contro carne è sangue, ogni tanto fa bene.

Che la guida dello Spirito Santo illumini sempre il cammino difronte a voi.

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