A volte sono preoccupato, perché le persone osservano sempre il nostro comportamento cristiano. Provano costantemente la nostra fede, e come, sia nelle parole che nell’atteggiamento, noi la mettiamo in pratica nel testimoniare pubblicamente e senza paura il messaggio di Gesù Cristo.
Mi sono sempre posto una domanda a riguardo senza mai dare nessuna risposta logica alla cosa.
Perché a volte ci vergogniamo di dichiararci cristiani?
Mi capita spesso di sentire altre persone dichiarare tranquillamente di essere differenti alle idee del cristiano, ovvero gli atei, i musulmani, i buddisti, ecc.. ecc. loro non si vergognano a dichiararsi tali, anzi, giustamente, lo dicono apertamente e senza problemi. Ma allora perché spesso capita che, nei momenti di dialogo con altri, ci troviamo in difficolta e ci sembra quasi che parlare apertamente di Gesù ci turba?
E, avendoli chiamati, imposero loro di non parlare né insegnare affatto nel nome di Gesù. (Atti 4:18)
Questo versetto, nel libro degli Atti, nella Bibbia, ci riconduce proprio alla domanda che mi sono posto prima.
Ovviamente tutto ciò è frutto di un atteggiamento negativo, del tutto contrario a quello che Dio ci ha comandato, vedi la missione affidata ai discepoli.
E disse loro: «Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura.(Marco 16:15)
Parlando con dei credenti in questi giorni, si discuteva del fatto che negli uffici di lavoro, certe persone sapendo che professiamo la fede, di proposito infieriscono e offendono Dio bestemmiando proprio per cercare di provocarci, e questo ci ferisce molto.
Ecco perché forse parecchi credenti hanno timore di testimoniare dell’Evangelo?
In realtà, noi non dobbiamo avere paura di tutto questo. Siamo semplicemente chiamati ad essere noi stessi ovunque, a lavoro, a casa o nelle piazze, ad essere ripieni dello spirito di Dio, e ad essere liberi nell’annunciare l’Evangelo ovunque, e non solo nella Chiesa. Questo sì che ci rende sereni, ci rende «diversi» dagli altri e più forti in Cristo, allora si che magari cominceranno a rispettarci, ma ricordiamoci però, che a noi ci è stato solo chiesto di proclamare l’evangelo e di parlare di Cristo a tutti, a salvare e cambiare le anime ci pensa il Signore stesso attraverso l’opera dello Spirito Santo.
Oggi, dichiararsi cristiani vuol dire essere semplicemente fedeli alla chiamata del Signore.
Questo basta per sentirsi libero di pronunciare, questa è la mia fede senza timore.
Il versetto degli Atti 18:10 ci incoraggia che dobbiamo testimoniare senza paura:
perché io sono con te, e nessuno ti metterà le mani addosso per farti del male; perché io ho un popolo numeroso in questa città». (Atti 18:10)
Mi raccomando, da domani, o da oggi stesso, ricominciamo ad incontrare persone, ad offrirgli parole di incoraggiamento, con un comportamento amorevole, parlando delle grandi cose che il Signore può fare, a tutti quelli che il Signore metterà sul nostro cammino.
Dio vi benedica.